Via Cavour
Tel. 071 7579445
Ulteriori informazioni
Inaugurato nel 1840, fu fortemente voluto dal gonfaloniere Monaldo Leopardi, grande appassionato di rappresentazioni, in sostituzione del vecchio che era presso il Palazzo Comunale. L’architetto Tommaso Brandoni per il progetto si ispirò ai moderni teatri del tempo. La sala presenta la curva a ferro di cavallo e quattro ordini di palchi. Il boccascena è architravato e sorretto da binati di paraste decorate, culminanti in coppie di mensoloni a modiglione. L’apparato decorativo venne dipinto dai sangiorgesi Saverio ed Eusebio Basili; il plafone, raccordato con lunette dipinte a trompe-l’œil, venne affrescato dal riminese Marco Capizucchi e rinnovato nel 1870 dai recanatesi Luigi Basvecchi e Lorenzo Urbani; la scenotecnica venne curata dal maceratese Gaetano Ferrari mentre le scene fornite dal celebre pittore e scenografo di Faenza, Romolo Liverani. Il teatro è intitolato a una delle glorie di Recanati, Giuseppe Persiani, fra gli operisti più in voga della prima metà dell’Ottocento. La consacrazione come operista gli venne con «Danao re d’Argo» (1827) su libretto di Felice Romani, definita “geniale” dallo stesso Giacomo Leopardi in una lettera al fratello Carlo. La grande fama gli arrivo nel 1835 con l’opera «Ines de Castro», su libretto di Salvadore Cammarano, che raccolse consensi non solo in Italia ma in tutta Europa. Al secondo piano del teatro è ospitato il Museo dedicato a Beniamino Gigli, in cui sono raccolti costumi di scena, partiture musicali, documenti, dischi e altri ricordi del grande tenore.