Villa Colloredo Mels – Via Gregorio XII – RECANATI
Tel. 071 7570410
il Museo dell’Emigrazione Marchigiana racconta un secolo di storia delle Marche e dei marchigiani, che per i motivi più svariati, decisero di lasciare le loro terre e di cercare fortuna altrove.
La valigia di cartone, simbolo nell’immaginario collettivo del migrante, in realtà non era così usata. I più poveri avevano giusto un fagotto. Chi emigrava portando con se il proprio mestiere si portava dietro bauli con attrezzi e utensili da poter utilizzare nella loro nuova vita.
Ingresso ai sotterranei. Il Museo inizia al pianterreno e continua al piano interrato
Arrivo a Genova. Alcuni di loro non avevano mai visto il mare e si dovevano imbarcare
Sulla banchina in attesa dell’imbarco
Manifesti delle diverse compagnie di navigazione.
La ricostruzione di un treno con personaggi virtuali che raccontano le diverse esperienze e periperzie affrontate dagli emigranti.
Il Museo si compone di tantissimi documenti come passaporti, certificati, foto, lettere, diari e memorie di persone che, a causa della povertà della vita degli anni a cavallo tra l’ottocento e il novecento, hanno dovuto compiere la difficilissima scelta di abbandonare le loro case e la loro terra per cercare una vita migliore
Non emigravano solo i più poveri (spesso non avevano nemmeno i soldi per il biglietto e venivano truffati con un biglietto prepagato che non sarebbero mai riusciti a rimborsare se non con un lavoro da schiavi ) ma anche famiglie più agiate o professionisti in cerca di quella fortuna che la terra di origine non gli aveva ancora dato. Nel museo potete ascoltare alcune delle loro storie.
Casa di famiglia contadina marchigiana.
Un grande schermo touch dove poter cercare il vostro avo emigrato…
Il visitatore del museo sedendosi sulla cuccetta puo ascoltare una storia
Furono molte le donne, con un lavoro specializzato (per esempio nella calzatura) che emigrarono in Europa e misero a frutto la loro manualità.