Edicola votiva San Martino


Edicola votiva n. 65

COLLOCAZIONE via Francesco Rodio
DATAZIONE 1991
MISURE 437 x 235 x 143
DATA COMPILAZIONE aprile 2003

DESCRIZIONE Più che una edicola si tratta di una vera e propria cappella di forma parallelepipeda terminante con frontone, delimitato da cornice leggermente rilevata. Un muretto, nel quale si apre un cancelletto, chiude la parte inferiore della cappella. Sul margine superiore del muro è infissa una inferriata che serra tutta la struttura.

NOTE Di una conella di San Martino si ha notizia in tempi antichissimi. Il Capitolo della Cattedrale alla fine del 1700 vi possedeva “nel luogo detto la conella di San Martino vicinanza di questa città un corpo recinto da parete a crudo nominato la vignarella l’istessa ha 31 alberi di olivi, 4 termiti di olivo, viti poca terra vacua con alberi fruttiferi quale fu misurata il lO giugno del 1795 di 5 pezze e 2/3 di vigne di 6 passi napoletani … Vi è in detto luogo una grotta concavata nel sasso, una casella, una cisterna: detto luogo confina da tramontana con la pubblica strada detta di San Martino, da levante con la vigna del Signor Lopez da ponente colla vigna degli eredi di Notar Giancarlo De Anna e da sud colli beni del Signor Fina di Nicola” . Nella piantina che accompagna nella Platea la descrizione del bene fondiario, non compare l’edicola, come accade, per esempio, per la Conella di Villanova, minutamente disegnata nella pianta dell’oliveto descritto nel medesimo documento, a carta 48. Essa è, invece, disegnata molto dettagliatamente nella pianta topo grafica riguardante la strada che da Ostuni doveva condurre al santuario di Sant’Oronzo, compilata nel 1835 dagli architetti Francesco Paolo Trinchera e Domenico Ciracì. E’ probabile che la cappella abbia subìto nel corso di questo secolo dei mutamenti, sia per l’allargamento della strada, sia per la costruzione del caseggiato appartenente alla famiglia Asciano. Tutte le persone anziane intervistate, ricordano la cappella all’ingresso della villa della famiglia Simeone, ubicata dove oggi si trova un negozio di articoli sanitari. Nel 1989, per la costruzione di moderni caseggiati nel terreno alienato all’impresa edilizia Calamo dalla famiglia Simeone, si decise di smontare l’edicola e ricostruirla più avanti, lungo la stessa strada. I lavori ebbero inizio nel 1991. La cappella ricostruita, comunque, non rispetta completamente la struttura primitiva, quale ancora è ricordata da molti abitanti del luogo. La famiglia Simeone, inoltre, prima che l’edicola fosse abbattuta, realizzò delle riprese fotografiche che testimoniano le forme iniziali. Il giornalista Alfredo Tanzarella ricorda, anche, come sul frontespizio fosse incisa una data, forse 1770. All’interno della cappella sono conservati dei bracci metallici di 40 cm., terminazione della vicina stele della Via Crucis, nonché una piccola cuspide sempre appartenente a questa ultima struttura.

Immagine votiva di San Martino

OGGETTO dipinto
SOGGETTO San Martino
DATAZIONE 1953
MATERIA tempera su intonaco
MISURE 60 x 78
AUTORE Michele Lupo
STATO DI CONSERVAZIONE cattivo

DESCRIZIONE TI santo, ritratto a mezzo busto, con mitra e mantello episcopale, benedice. Nel soffitto della cappella si legge appena la sagoma della Colomba dello Spirito Santo.

NOTE Da un articolo dello Scudo del 1953, si apprende che la “cappelletta che sorge all’ingresso della villa del compianto avv. Vincenzo Simeone, è stata ricostruita e decorata”. Gli eredi dell ‘ avvocato, forse per l’allargamento della strada, affidarono” la parte decorativa al sig. Michele Lupo, il quale pur nella sua modestia seppe assolvere così bene e tanto artisticamente, realizzando un microscopico capolavoro, da suscitare l’ammirazione dei numerosissimi passanti”. C’è da credere, pertanto, che Michele Lupo abbia dipinto l’immagine di San Martino quale oggi si osserva al di sotto dei quadretti recenti affissi nella cappella. Nella cappella sono state apposte altre immagini votive: della Madonna con Bambino, di Padre Pio, del Cuore di Gesù, della Madonna del Rosario, un altorilievo metallico della Madonna di Pompei e un’altra Madonna con Bambino.

BIBLIOGRAFIA
A.S. B., Platea dei beni del Capitolo Cattedrale di Ostuni, 1794 -1800, voI. XIX, cc. 154, 48.
A.S.C.O., Archivio preunitario, Opere … , op.cit. Edicola artistica, in «Lo Scudo», 2 novembre 1953, p. 2.
Archivi per la storia di Ostuni, a cura di G. B. L’Abbate, Martina Franca 1995, riproduzione della pianta
della Platea.