DESCRIZIONE L’edicola, di forma rettangolare, è collocata sotto l’arco di transito che da via Roma immette in via Michele Amari. È protetta da sportello in legno verniciato di bianco e al suo interno una lampada sempre accesa rischiara il buio passaggio.
Immagine votiva della Madonna della Grata
OGGETTO dipinto
SOGGETTO Madonna della Grata
DATAZIONE 1960
MATERIA olio su tela
MISURE 58 x 54
STATO DI CONSERVAZIONE buono
ISCRIZIONE Maria SS. Della Grata
DESCRIZIONE Il dipinto riproduce l’effige della statua della Madonna della Grata che si conserva nella chiesa omonima. Su fondo grigio-azzurro contrassegnato da nuvole, si accampa la Madonna. Indossa veste chiara riccamente ricamata in oro e regge con il braccio destro il Bambino, anch’esso riccamente abbigliato. Il Bambino presenta la tipica configurazione disarticolata del corpo.
NOTE Il dipinto, da tempo immemorabile, è allogato nella nicchia di questo arco di transito, anticamente denominato arco di Pisciarulo. Al di sopra dell’arco si erge ilpalazzo settecentesco di Domenico Tanzarella Amati, detto don Domenicuccio (fu Fammarulu), uomo di grande cultura, autore di una serie di poesie, raccolte con il titolo di Poesie Giocose. Una di queste, intitolata L’inventario di mio nonno, ha come teatro d’azione proprio il caseggiato di via Roma, risalente sicuramente alla seconda metà del 1700. La parentela con Eligio Tanzarella, zio di don Domenicuccio in quanto fratello del padre Angelo, potrebbe suggerire la devozione per la Madonna della Grata. Don Eligio, infatti, èdonò il terreno sul quale fu edificata, nel 1912, la chiesa della Madonna della Grata. Questa immagine devozionale non trova altri riscontri tra le edicole catalogate.
BIBLIOGRAFIA
D. TANZARELLA AMATI, Poesie giocose, a cura di D. Colucci, Fasano di Brindisi 1988, pp. 65- 69.
E. AURISICCHIO, Il Santuario della Madonna della Grata, in «Lo Scudo», marzo 2003, pp. 5-6.