Alla complessità dell’organizzazione e delle attività da svolgere in cucina corrisponde la necessità di spazi adeguati che fino al Settecento erano così organizzati:
Al primo pino dell’attuale monastero erano poste:
– La grande stanza della cucina con “proprio sciacquarolo….bancone con li fornelli….grande cappa del camino….
– La stanza degli “sciacquaroli con bancone di mattonato per le brocche”
– La stanza del “frullone” (grande macina per grano)
– La stanza della panetteria
– Il grande salone del regettorio
Nel chiostro era posto un “grande forno dal corpo sferico” e “il torrione superiore” serviva per le “salate de maiale”. Nell’orto era ubicata la neviera, mentre nei sotterranei era posta la cantina e il magazzino dell’olio; le grotte poi, che sottostanno a tutto il complesso monastico, erano il luogo ideale per riporre cibi da conservare.
Intorno al tavolo
Le regole della clausura portano le suore ad assicurarsi l’autonomia necessaria alla gestione di tutte le attività che ruotavano intorno all’alimentazione.
Le materie prime provengono dai numerosi e ricchi possedimenti del monastero e sono consegnate, nei tempi stabiliti, dai coloni.
Sono le suore che provvedono poi a produrre il vino, a lavorare le carni per conservarle, a fare il pane, la pasta, le conserve e a preparare tutto il cibo che arriva in tavola. L’attività è affidata a diversi Offici monastici coordinati dall’Officio della Dispensa.
Quest’ultimo esige, fino a tutto l’Ottocento, un’organizzazione complessa, articolata con responsabilità suddivise fra le suore Coriste (donne colte che conoscono il latino e l’italiano) e le suore Converse (donne destinate ai lavori manuali), coordinate dalla Camerlenga.
Le suore si dotano di un regolamento che individua i piatti da preparare nei diversi periodi dell’anno liturgico, definisce i tempi di digiuno e astinenza, stabilisce quali sono le persone che, in cambio di favori e prestazioni, vanno pagate con cibi cotti e crudi a cosa e quanto debba essere preparato per loro.
1 – 2 – 3 – 4
AUTORE: ambito umbro marchigiano motivo dell’attribuzione: analisi stilistica
OPERA: Piatto con cavetto
MATERIA/TECNICA: ceramica – modellatura al tornio / cottura / decorazione / smaltatura
CRONOLOGIA: sec. XVII
ANNOTAZIONI:
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AUTORE: ambito umbro marchigiano motivo dell’attribuzione: analisi stilistica
OPERA: Cuccume
MATERIA/TECNICA: rame – fusione / battitura al maglio / martellatura / stagnatura
CRONOLOGIA: sec. XIX
ANNOTAZIONI: