Le origini di Parabita sono antichissime e il suo territorio è costellato di tracce antropiche paleolitiche come attestano i rinvenimenti in diverse contrade, tra cui quella della grotta delle Veneri. Fra il neolitico e l’età del Bronzo dovrebbe risalire il villaggio inserito all’interno del parco archeologico (contrada masseria Vecchia), del quale sono sopravvissute parte delle buche da palo che ospitavano le dimore degli antichi abitanti. A Parabita è inoltre legato una presunta ‘Baobota o Bavota’, toponimo attestato che in realtà potrebbe appartenere al centro messapico di ‘Bauste’, ovvero Vaste. La contrada presa in questione si chiama ‘Carignani’ e ha rivelato un tesoretto del III sec. a. C. e tracce di frequentazione di età romana e bizantina, ma non tali da far ricondurre ad un insediamento importante d’età romana. L’attuale Parabita è attestata invece solo in età sveva, nel 1231, per poi passare sotto diverse dinastie. Tra la fine del XV e prima metà del XVI sec Parabita svolse un ruolo importante nel Salento, ma fu vittima di una probabile scorreria Veneziana nel 1484 e soprattutto della sconfitta del suo feudatario, Francesco del Balzo Orsini conte di Ugento, che si era schierato a favore dei Francesci contro gli Spagnoli nel 1528. Il feudatario dovette fuggire e la sua corte scomparve. In seguito il feudo fu donato ai Castriota ed ai Ferrari. Il toponimo deriverebbe dal greco, con il significato di ‘intorno alle mura’ o ‘dentro le mura’.