Città di Caldarola


Caldarola un tempo apparteneva agli abati di S. Clemente, poi nel 1240 fu preso da Camerino al cui dominio lo strapparono i Sanseverinati incendiandolo [T.C.I. Marche 503]
L’abitato, posto a 314 m., ebbe la sua massima fioritura nel pieno ‘500 ad opera della nobile famiglia Pallotta. Il Cardinale Evangelista ingrandì il castello di famiglia e trasformò il modesto nucleo medioevale, sino a farne una cittadina rinascimentale. Fatta salva la parentesi napoleonica, il Comune di Caldarola fu assoggettato allo Stato Pontificio fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1861.

CALDAROLA SISTINA
Le grandi trasformazioni si ebbero nella seconda metà del ‘500 ad opera della famiglie dei Conti Pallotta. Seguendo i dettami dell’urbanistica di Sisto V,  pontefice del quale era stato prefetto della fabbrica di San Pietro a Roma, il Cardinale Pallotta ridisegnò la viabilità e la piazza principale di Caldarola costruendovi il Palazzo dei Cardinali, oggi sede del municipio, e la Collegiata di San Martino. Nelle vicinanze della piazza edificò il Palazzo dei Priori e il Palazzo del Podestà, mentre le nove case dei “lanaioli” e dei “setaioli” furono realizzate in Via Durante. Riorganizzò l’area attorno alla nuova Chiesa di San Gregorio,  ristrutturò l’ospedale dell’Annunziata e edificò l’ospedale e la Chiesa di San Rocco.

FONTI
Cadarola Turismo

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