DESCRIZIONE L’edicola non è visibile dalla stradina, che in questo tratto si restringe sensibilmente, ma soltanto percorrendo la scalinata che principia a destra il caseggiato. E’, infatti, ricavata, ad una notevole altezza da terra, sulla parete opposta all’ingresso principale della corte che contrassegna il caseggiato. La sagoma centinata dell’edicola è lambita da una larga banda leggermente rilevata dal piano di fondo.
NOTE L’edicola sorge all’interno di una corte alla quale si accede da un portale settecentesco in stile rocaille. Tale portale, che reca la data 1790, fu aperto per dotare di un ingresso secondario il grande caseggiato della famiglia Calamo, rimodernato nel 1767. Dalla suddivisione della abitazione, furono ricavati alcuni appartamenti ai quali attualmente si accede attraverso scale esterne, ricavate all’interno dell’atrio pergolato. La nicchia, infatti, si imposta sull’ architrave modanato di un portone che reca sul lato sinistro il numero civico 76, ripetitivo di quello che contrassegna la casa su via Trinchera. La nicchia fino agli anni Settanta del Novecento conteneva una statuetta di gesso. Una signora, che ha dimorato nel caseggiato per trentacinque anni, ricorda nell’edicola un soggetto femminile coperto da un mantello marrone ricadente dalla testa, forse indicativo di una monaca, più che di una Madonna del Carmine. La signora ha immaginato che potesse trattarsi del ritratto di una rappresentante della famiglia Calamo, monacata presso uno dei conventi di clausura ostunesi. La fragilità del materiale, soggetto ad un rapido deterioramento per l’esposizione all’aria e alle intemperie, suggerì al marito della signora di ricomporre con altro gesso la statuetta. Il tentativo conservativo non ebbe molto successo al punto che l’immagine si ridusse ben presto in frammenti e fu eliminata.
BIBLIOGRAFIA A. SOZZI, Ostuni il borgo medioevale, Cavallino di Lecce 1988, p. 8l. L. GRECO, I portali del centro storico di Ostuni, Fasano di Brindisi 1995, p. 33.