L’immagine votiva della Madonna della Stella
OGGETTO dipinto
SOGGETTO Madonna della Stella
DATAZIONE XVIII-XIX secolo
MATERIA tempera su intonaco
MISURE 55 x 115
STATO DI CONSERVAZIONE cattivo
Il dipinto appare fortemente compromesso nella zona sinistra da una notevole perdita del pigmento pittorico che rende difficoltosa la decifrazione delle lettere tinteggiate in nero. Una situazione di deperimento meno estesa, ma ugualmente critica, si nota sul lato destro. Il medaglione centrale si rivela un palinsesto. Si notano, infatti, in maniera distinta due figure sovrapposte, ormai fuse l’una nell’altra. A causa del dilavamento del superficiale strato pittorico, sono emersi alcuni tratti del dipinto sotto stante. DESCRIZIONE Il gruppo della Madonna con Bambino è inserito in un medaglione collocato al centro dello spazio semilunato, contornato da bordo giallo. Gli spazi laterali al medaglione, mostrano, su fondo azzurro, una serie di stelle e centralmente delle lettere. La Madonna ritratta a mezzo busto e ruotata verso destra, indossa una veste azzurra e mostra intorno al collo una collana di perle. Con la mano sinistra sostiene una stella. Il Bambino Gesù nudo, assiso sul braccio destro, ha nella mano destra una stella. Ai lati delle figure emergono due grandi stelle gialle. Di entrambe le figure appare visibile il disegno preliminare, fortemente rilevato sulla superficie dell’intonaco. Delle immagini sottostanti, risultano parzialmente visibili, solo il volto della Madonna, inclinato verso destra e gli occhi del Bambino, probabilmente sostenuto sul braccio sinistro.
ISCRIZIONE: STELLA AD (sovrapposto)
NOTE La devozione per la Madonna della Stella si fa risalire ad un leggendario intervento di Maria nei confronti di una devota ostunese. Una vedova con tre figlie, prima di recarsi in campagna per raccogliere le olive, si preoccupava di mantenere pulita una edicola della Madonna, che sorgeva nelle vicinanze di una porta secondaria di accesso della città, la Porti cella appunto. La donna trovava, al ritorno dalla campagna, un pezzo di pane nella nicchia, quale omaggio della Madonna. Questa leggenda riportata dal vescovo Bisanzio Filo (1707-1720) nello Zodiaco di Maria di padre Serafino da Montorio, originò nel XV secolo, la costruzione di una cappella detta inizialmente della Porticella, poi della Stella. Un dipinto su tela, ancora oggi conservato nella chiesa della Madonna della Stella, ricostruita nel 1833, pare ispirato all’antica e miracolosa immagine dell’edicola votiva. Questo dipinto, che riporta la data 1526, rappresenta una Madonna Eleusa, vale a dire una Madonna che stringe amorevolmente il Bambino al viso, prototipo iconografico dal quale deriverà poi la Madonna del Carmine. Sul mantello di Maria giganteggia una stella caudata, simbolo della verginità prima, durante e dopo il parto. A tale stella, dunque, deve attribuirsi la denominazione e la devozione di questo culto mariano, nettamente distinto, quindi, dall’altro diffuso in Puglia di Maria Stella Maris. L’immagine dell’edicola catalogata rappresenta, pertanto, la Madonna della Stella, indicata sia dalla scritta, sia dal simbolo che le figure sostengono nelle mani. La configurazione di tale immagine mariana sembra essere sincretica delle due rappresentazioni tipiche della Madonna della Stella: quella della tela e quella della statua processionale. La Madonna, vista di tre quarti, sostiene il Bambino sul braccio destro piuttosto che sul sinistro così come si riscontra nel dipinto precedentemente ricordato. Il Bambino, inoltre, non è accostato al viso, ma presentato ai fedeli alla maniera della statua custodita nella chiesa della Madonna della Stella. Del dipinto sotto stante è impossibile effettuare alcuna valutazione.
BIBLIOGRAFIA L. PEPE, Memorie storico-diplomatiche della chiesa vescovile di Ostuni, Valle di Pompei 1891 , p. 158. La Chiesa e la Confraternita di Santa Maria della Stella, a cura di D. Ciccarese e G. Ghionda, Fasano di Brindisi 1994, tavv. 23 e 29. Iconografia carmelitana a Martina Franca, a cura di D. Blasi e E. Aurisicchio, Martina Franca 1995, p. 10.