Luogo e/o periodo di attività: Casarano, Sec XVII e XVIII
Cenni biografici: Per volontà testamentaria del 1621 Bartolommeo d’Aquino (Napoli, 1609 – 1658) dovette continuare l’attività del padre e, commerciando in granaglie, diventò uno degli uomini più ricchi del Regno di Napoli. Nel maggio del 1637 comprò i feudi di Casarano e Casaranello, in Terra d’Otranto, e nel 1640 acquistò dalla famiglia de Capua dei principi di Conca, la terra di Caramanico in provincia d’Abruzzo. La superba dimora a Casarano, Palazzo d’Aquino, non fu allietata dai figli di Antonio d’Aquino, primo duca di Casarano nel 1654, e della bella Gio¬vanna del Tufo della marchionale casa di Matino, fu invece po¬polata dai dodici figli del fratello Matteo, cui toccò il titolo alla morte di Antonio, avuti da Giulia Basurto dei duchi di Alliste. Passato il titolo da Emanuele al figlio primogenito Antonio, sesto duca ed ultimo dei d’Aquino nati in Casarano, il palazzo si chiuse nel ricordo dei suoi feudatari ormai passati a Napoli.
Annotazioni: L’antichissima e illustre famiglia d’Aquino, di origini longobarde, è annoverata tra le Serenissime Sette Grandi Case del Regno (Le famiglie d’Aquino, Acquaviva, del Balzo, Celano, de Moliso, Sanseverino e Ruffo) per aver contribuito in maniera determinante alla storia del Meridione d’Italia, con i suoi grandi personaggi che hanno ricoperto le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico.